Esame del Campo Visivo
L’esame del campo visivo è un test che consente di rappresentare graficamente il campo visivo: in altri termini è un metodo che serve a misurare la visione dello spazio che circonda l’occhio. Si tratta di un test fondamentale nella diagnosi e nella valutazione del glaucoma, ma può risultare di notevole utilità anche nello studio di alcune patologie a carico di retina (distacco, retinite pigmentosa, retinoblastoma, retinopatia diabetica, etc), nervo ottico e sistema nervoso centrale (ictus, ischemia); talvolta può essere utile anche nell’individuazione di alcuni tumori cerebrali o ipofisari e di aneurismi.
L’esame del campo visivo non è un test doloroso o fastidioso, ma a differenza di altri test diagnostici richiede una certa collaborazione da parte del paziente, e qualora vengano esaminati entrambi gli occhi può durare anche 40-45 minuti.
ESAME DEL CAMPO VISIVO (PERIMETRO HUMPHREY ZEISS)
La perimetria computerizzata è un test non invasivo che consente di verificare l’ampiezza del campo visivo e, all’interno di questo, di misurare la sensibilità agli stimoli luminosi nei diversi settori. Di norma, l’esame dura fra i 5 e gli 8 minuti per occhio. In base alle risposte del paziente il computer genera alcune mappe numeriche, che permettono, tra l’altro, il confronto con soggetti sani della stessa età. Il computer crea, inoltre, una mappa in scala di grigi (in alto a destra), dove ai colori più scuri corrispondono le aree di minore sensibilità alla luce (la chiazza scura visibile nella parte sinistra è fisiologica e presente in tutti noi: si chiama “macchia cieca” e corrisponde alla porzione anteriore del nervo ottico, la cosiddetta papilla, che essendo priva di fotorecettori non è in grado di percepire alcuno stimolo luminoso).
La perimetria computerizzata trova applicazione in numerose patologie. In primo luogo è utilizzata per la diagnosi e il follow-up del glaucoma, per il quale rappresenta a tutt’oggi l’esame più importante. L’esame del campo visivo è fondamentale anche per la diagnosi di patologie infiammatorie, degenerative o vascolari a carico del nervo ottico (neuriti e neuropatie ottiche), nonché per tutte quelle malattie neuro-oftalmologiche che possono colpire il nervo ottico in maniera diretta o indiretta. Infine, può essere utile per verificare e quantificare il danno di numerose patologie che colpiscono la retina.